domenica 6 febbraio 2011

Lo sviluppo psicosessuale e il controllo sfinterico

Un aspetto da non sottovalutare quando si parla del controllo sfinterico, è lo sviluppo psicosessuale del bambino. Innanzitutto bisogna chiarire il termine psicosessuale, con il quale si usa definire lo sviluppo e il funzionamento della personalità in quanto essi possono essere influenzati dalla sessualità dell'individuo. quest'ultima a sua volta dipende essenzialmente da quattro fattori: identità sessuale, identità di genere, orientamento sessuale e comportamento sessuale. Rispetto ai quattro sono i primi due a interessarci in quanto è in merito ad essi che il bambino comincia a conoscersi e a delinearsi sia fisicamente che psicologicamente. L'identità sessuale è costituita dalle caratteristiche biologiche di una persona: cromosomi, genitali esterni, genitali interni , composizione ormonale, gonadi e caratteristiche sessuali secondarie. L'identità di genere invece è quella sensazione di appartenere o meno a un sesso ed è quindi la sensazione di sentirsi maschio o femmina e che dovrebbe in uno sviluppo normale rispecchiare coerentemente l'identità sessuale. Il bambino soprattutto nei primi anni di vita, non è assolutamente estraneo a tutto questo e non si può nemmeno considerarlo tale.
Prima di approfondire il discorso è essenziale chiarire anche un altro punto, ossia che cosa s'intende con il termine di sessualità quando viene riferito all'infanzia. Quando si parla di sessualità spesso s'incorre nell'errore di associarla alla "pratica sessuale" e se così fosse sorgerebbe spontaneo chiedersi che cosa possa effetivamente centrare con l'infanzia e più propriamente con bambini aventi un'età compresa tra gli 0 e i 3 anni. Consultando invece un manuale di neuropsichiatria o in alternativa navigando su internet alla ricerca del significato, si scopre che attorno a tale termine si articola un discorso ampio e complesso. La sessualità, dunque, in ambito umano si profila come un aspetto fondamentale e complesso del comportamento che riguarda da un lato gli atti finalizzati alla riproduzione e alla ricerca del piacere e da un altro anche gli aspetti psicologici, sociali e culturali che si sono evoluti in relazione alle caratteristiche diverse del genere maschile e femminile. Tale termine dunque non si esaurisce certo nel puro atto sessuale, ma riguarda l'intera crescita dell'individuo e coinvolge tutta la sua vita relazionale da un punto di vista biologico, psicologico e culturale.
Dopo tale premessa, nel momento in cui allora si parla di infanzia e sessualità si intuisce come quest'ultima possa rappresentare uno straordinario mezzo di conoscenza per il bambino. Il bambino infatti fortemente incuriosito dal suo corpo ma anche dal corpo degli altri, dalle idee o dagli stereotipi che ne ruotano attorno, dal suo funzionamento e dagli eventuali cambiamenti che può subire comincia a conoscersi da un punto di vista fisico ma anche psicologico, a notare le differenze o le somiglianze e a porsi degli importanti interrogativi. Un riscontro di tutto ciò può essere dato dal fatto che già a 2-3 anni il bambino sembra riconoscere la sua appartenenza ad un sesso e questo succede perché innazitutto arriva a capire la propria identità di sessuale e a interiorizzare conseguentemente anche la propria identità di genere.
Il bambino prima di arrivare a questo importante passo, spinto come si è già detto da una forte curiosità sessuale osserva, sperimenta e manipola il proprio corpo scoprendo dunque anche il proprio organo genitale, il suo funzionamento e il proprio sesso.
La scoperta del sesso si accompagna così alla sua manipolazione. Integrata, inizialmente verso i 6-7 mesi negli schemi sensomotori che favoriscono la scoperta del corpo, la manipolazione dell'orgno sessuale diviene ben presto un'attività a sé stante in cui la ricerca di un piacere masturbatorio diviene essenziale. Anche nella sessualità infantile la ricerca del piacere è un punto cardine, su cui però ritorneremo a parlarne prossimamente proponendo alcuni studi che Freud ha fatto al riguardo.
Dopo tale digressione, riprendiamo il discorso dicendo che le prime manipolazioni sessuali più precoci (dai 6-7mesi) incluse negli schemi senso motori sono possibili solo nel maschio per motivi di configurazione anatomica dove la sessualità dei bambini infatti è ben visibile e reperibile a differenza delle bambine.
vere e proprie masturbazioni compaiono verso i 2-3 anni, sia nel maschio che nella femmina, decrescono per 1-2 anni , riprendono poi intensamente tra i 5-6 anni sia come masturbazione diretta sia come attività ritmica: dondolamento del corpo, flesso-estensione delle cosce, ecc. Da questo punto di vista la bambina scopre non solo il suo clitoride ma anche la sua vagina proprio come il maschio scopre il pene.
Ecco allora che questa fase di scoperta in concomitanza con l'inizio dell'educazione al controllo sfinterico è di importanza assoluta. Il bambino in questa fase di scoperta non solo ha un approccio diretto con alcune parti del suo corpo, ma ciò lo induce anche a scoprirne il funzionamento e tutti gli stimoli che le investono imparando così (sollecitato magari da figure adulte) ad ascoltarli e a controllarli. A proposito di figure adulte, l'adulto gioca un ruolo molto importante, in quanto può fungere da modello agli occhi del bambino. Il bambino, infatti, identificandosi con la figura parentale dello stesso sesso è spinto ad imitare i comportamenti e gli atteggiamenti della madre o del padre. Questo principio di imitazione può essere accentuato ancora di più, nel momento in cui oltre ai genitori il bambino può confrontarsi anche con fratelli o sorelle. La curiosità sessuale del bambino è normale essere volta non solo nei confronti del proprio corpo, ma anche verso la sessualità adulta dalla quale notando somiglianze e differenze vi è un'ulteriore conoscenza e affermazione di sé e di quello che si è. A questo punto, maggiore è la conoscenza e la confidenza che il bambino ha con il proprio corpo e maggiore sarà anche la probabilità che accetti con minore indugio il fatto di cominciare a fare a meno del pannolino.


Riferimenti bilbliografici e sitografici:
D. Marcelli, "Psicopatolgia del bambino", Elsevier, 2009
http://it.wikipedia.org/wiki/Sessualit%C3%A0 
http://www.inpsico.org/2009/05/sessualita-normale-e-psicosessualita_28.html

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