martedì 28 dicembre 2010

Che cos'è il controllo sfinterico e l'educazione che ne ruota attorno

Fino a questo punto si è fatta un'introduzione generale all'argomento, ma andiamo a vedere in dettaglio di cosa si tratta. Nel momento in cui si parla di controllo sfinterico a cosa ci si riferisce?
L'educazione al controllo sfinterico (controllo relativo ai muscoli ad anello dell'ano e della vescica che contraendosi e rilasciandosi ne determinano la relativa apertura e chiusura) costituisce un aspetto essenziale dell'educazione infantile, in quanto il bambino durante questo percorso sperimenta una prima forma di piena autonomia. Il meccanismo di ritenzione ed espulsione dei contenuti fecali si lega alla possibilità di esercitare autonomamente un controllo sul proprio corpo, acquisendo in questo modo una nuova indipendenza dalla madre ma anche da un oggetto esterno a lui come il pannolino.
Ciò che è bene sottolineare è il fatto che il controllo sfinterico è sì un meccanismo fisiologico, ma l'educazione che ne ruota attorno è molto più complessa di una mera operazione meccanica. Questo perché l'educazione sfinterica si delinea come un momento denso di significati che vanno ben oltre al significato letterale dell'atto fisiologico. Oltre a considerare quest'ultimo è indispensabile infatti tenere presente altri importanti aspetti, quali quello psicomotorio, neurologico, psicologico, emotivo e perché no anche quello socioculturale. Tenere presente l'insieme di questi aspetti è importante, in quanto ci permette di capire se il bambino è pronto oppure no avviare il percorso volto alla conquista della propria autonomia. "L'educazione al vasino" usando un'espressione del gergo comune, non può essere occasionale e non può nemmeno iniziare senza sapere se il bambino è pronto a compiere tale passo, in quanto sarebbe inutile e potrebbe addirittura destabilizzare il bambino stesso. Affinché sia efficace è necessario essere in grado di captare quei segnali che il bambino ci dà, segnali che riguardano per l'appunto la sfera fisiologica, neurologica, psicologica ecc... Trattandosi di bambini così piccoli i segnali che essi ci potranno dare, non saranno sempre espliciti e nemmeno saranno semplici da intuire.. l'impresa però sarà tanto più facile quanto più sapremo metterci in loro ascolto rispettando quelli che sono i loro ritmi e i loro tempi, i loro desideri e i loro stati d'animo, le loro sicurezze e le loro paure.


L'immagine è stata presa da: http://nuke.uisp.trieste.it/LENOSTREATTIVITA/PROGETTI/PEDIBUSGIOTTI20102011/tabid/174/Default.aspx:

 
 

sabato 18 dicembre 2010

Motivazioni personali

In questo blog come accennato nella presentazione, vorrei occuparmi di un tema a me molto caro: il controllo sfinterico nei bambini tra gli 0 e 3 anni. Questo interesse deriva propriamente dal corso di studi da me intrapreso in questi tre anni universitari. sono all'ultimo anno di Scienze dell'Educazione e Formazione e ho come obiettivo quello di laurearmi nel curriculum Educazione alla prima infanzia. non sono qui per raccontare la mia storia personale, ma ritengo comunque opportuno e giusto delineare il mio futuro profilo professionale in prospettiva all'argomento di cui vorrei trattare. in veste di futura educatrice, il principale compito che avrò da un punto di vista strettamente pratico sarà quello di far raggiungere ai bambini l'autonomia su vari fronti della loro quotidianità quelle che per gli adulti sono banalità e cose ormai scontate, per i bambini sono vere e proprie conquiste , grossi ostacoli da superare che richiedono da parte loro elevati sforzi fisici quanto psicologici. Per chi si stesse chiedendo di quali banalità sto parlando, eccone alcuni esempi: essere in grado di vestirsi, di mangiare e di controllare i propri stimoli autonomamente. Nel momento in cui si parla di autonomia nel bambino in tali termini, bisogna però fare attenzione all'interpretazione che se ne dà. autonomia non significa che il bambino impara da solo a mangiare, a vestirsi o a recarsi in bagno in quanto questo è impossibile e impensabile. il fatto di essere autonomi non è qualcosa di innato, ma è qualcosa che viene appreso durante un periodo molto lungo fatto da prove ed errori. i bambini che in questo vanno forte, proprio per tale ragione dovranno godere nel loro percorso di apprendimento di un continuo e costante sostegno da parte di una o più figure adulte (genitori o educatrici). L'aiuto che l'adulto può dare al bambino è enorme se viene fornito però con una certa logica. insegnare l'autonomia non è semplice e perché non diventi un'operazione stressante tanto per bambini quanto per adulti bisogna essere a conoscenza di alcuni punti che verranno dati prossimamente. Intanto è bene sottolinearne uno: a nessuno viene chiesto di insegnare meccanicamente "l'autonomia", tanto meno i bambini ce lo chiedono. I bambini spesso vengono sottovalutati in  quanto il pensiero comune è quello di credere che essendo così piccoli non capiscano nulla o non siano in grado di far niente ed è per questo che bisogna insegnare loro tutto quanto. Proprio perché i bambini sono così piccoli non bisogna muoversi su un piano prettamente teorico fatto di precetti o di regole aprioristiche, ma bisogna cercare di trovare delle strategie su dei piani pi pratici e concreti. Queste strategie le si possono trovare solamente facendo leva sulle potenzialità che ciascun bambino ha. Se è vero che l'autonomia non è innata ma viene appresa, è altrettanto vero il contrario ossia che le  potenzialità di ognuno nessuno le può insegnare in quanto sono proprie e insite nell'individuo. La strada verso l'autonomia, dunque, è tanto più semplice quanto più ci si sforza di conoscere il bambino e di capire quali siano i suoi punti forti. Solamente così il bambino apprende più facilmente e in maniera più spontanea. Detto ciò, ho scelto di trattare il tema del controllo sfinterico in quanto ritengo sia una tra le conquiste più importanti di un bambino e una delle fasi più interessanti che un'educatrice possa seguire e farne parte nel suo percorso lavorativo.