mercoledì 13 aprile 2011

Il ruolo delle educatrici o più in generale dell'adulto.

Da quanto è emerso finora si capisce che il controllo sfinterico non è un qualcosa di innato ma bensì una tappa complessa che si acquisisce gradualmente. Per tale ragione gioca un ruolo fondamentale l'adulto il quale ha il compito di accompagnare il bambino in quel percorso che gli consentirà di raggiungere la propria autonomia pur sempre nel rispetto dei suoi tempi e dei suoi ritmi. La figura dell'adulto è stata più volte rimarcata nel corso dei vari argomenti trattati, tuttavia è rimasta sempre in secondo piano intravedendo solo di sfuggita la sua funzione e la sua notevole importanza. A tal proposito sarà mia intenzione metterla in evidenza e sottolinerarne alcuni aspetti.
Primo punto da tenere in mente nel momento in cui un adulto voglia intraprendere un percorso di educazione sfinterica con un bambino o con un gruppo di bambini è il fatto che devono essere quet'ultimi a volerlo. Il bambino deve vivere serenamente quest'esperienza e sentirsi libero da ogni forma di costrizione e aspettativa esterna a lui. La decisione di compiere questo passo è sua e di nessun altro ed è per questo che non lo si deve forzare ma lo si deve aspettare. L'atteggiamento dell'adulto in questo caso è decisivo. Nel caso in cui la figura educante eserciti troppe pressioni il risultato oltre che negativo, potrebbe essere addirittura compromettente per vari aspetti, primo fra tutti quello psicologico. Da questo punto di vista potrebbero insorgere nel bambino forme d'ansia e preoccupazioni, che potrebbero a loro volta dare luogo a forme di stitichezza determinando così dei disagi anche da un punto di vista fisiologico. Nel momento in cui inizia l'educazione sfinterica, la preoccupazione maggiore per il bambino è relativa alla capacità di controllo del proprio corpo. In questa fase iniziale il bambino nutre un forte senso di insicurezza nei confronti delle proprie potenzialità e spetta dunque alla figura guida avvalorare e mediare ai suoi eventuali dubbi e alle sue incertezze. Il bambino potrebbe ad esempio aver paura di non saper controllare gli sfinteri e quindi perdere la stima di sé in caso di fallimento. Affinché ciò non accada, l'adulto dovrebbe dimostrarsi sereno ed equilibrato ed evitare di sottolineare l'incapacità che potrebbe generare un sentimento di vergogna e un senso di colpa. Un altro aspetto che potrebbe essere compromesso è quello temporale, potrebbe infatti verificarsi uno sfasamento rispetto ai normali ritmi di maturazione fisiologica.
Immagine presa da: http://mammapuntoevirgola.blogspot.com/2010/02/vasino-sivasino-no.html
Nel caso in cui l'adulto abbia un atteggiamento rassicurante e incoraggiante, aumenta la probabilità che il bambino impari con maggiore facilità e naturalezza a controllare le proprie funzione sfinteriche.

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