sabato 9 aprile 2011

Lo sviluppo libidico e i meccanismi di fissazione e regressione

Da non sottovaluatare è la questione del piacere libidico, da un punto di vista qualitativo e quantitativo.
Niente di nuovo nel dire che a seconda della fase in cui l'individuo si colloca nel percorso di crescita, cambia la percezione di piacere che esso trae dall'investimento pulsionale o meno di alcune zone erogene. Nel caso della fase anale il piacere sarà legato alla suzione, nel caso di quella anale all'espulsione o alla ritenzione delle feci e infine nel caso della fase fallica il piacere sarà dato dalla minzione o dalla manipolazione degli organi sessuali. Il fatto che il soggetto sperimenti questo tipo di piacere nelle fasi in cui esso si trova, rientra nella normalità. L'affacciarsi di eventuali problematiche si presenta invece nel momento in cui, si ha un'altereazione qualitativa o quantitativa nel mentre in cui il soggetto sta provando piacere. Le fasi legate alla sviluppo libidico sono estremamente delicate e proprio in virtù di questo, ogni possibile alterazione può avere delle conseguenze devastanti nel normale andamento di maturità sessuale di un individuo tanto da provocare quelli che sono stati definiti i meccanismi di fissazione e di regressione. Si tratta fondamentalmete di meccanismi di difesa che l'individuo mette in atto di fronte a situazioni che non riesce ad elaborare o a superare correttamente. Per quanto riguarda la fissazione, tale meccanismo subentra nel momento in cui la pulsione parziale, la fase libidica, la zona erogena in quel momento privilegiata sono state fonti di intense esperienze affettive, piacevoli o dolorose. In questi casi l'eccessivo soddisfacimento o l'eccessiva frustrazione dei bisogni pulsionali provoca una sovrastimolazione "positiva" o "negativa" che induce  il soggetto ad "arrestarsi" in una una certa fase dello sviluppo psicosessuale con la conseguenza di un mancato avanzamento delle altre fasi. la fissazione pertanto comporta l'incapacità di una certa quota di energia pulsionale di passare alla fase successiva. Per quanto riguarda la regressione invece è quel meccanismo che permette all'energia pulsionale di rifluire verso punti focali di fissazione. Si tratta di un processo di ritorno attraverso cui la psiche di fronte a una situazione traumatica opera con modalità di funzionamento precedenti. La psiche dunque regredisce a un livello di sviluppo e di funzionamento mentale più primitivo. Tanto maggiore sarà l'energia pulsionale fissata, tanto maggiore sarà quella libera e utilizzabile per l'evoluzione successiva e saranno dunque maggiori le probabilità di regressione.

Nel caso della fase anale il bambino a conseguenza di una variabile X, potrebbe provare un eccessivo piacere o al contrario una forte frustrazione nel trattenere o nell'espellere le feci e ciò avrebbe delle gravi ripercussioni nell'apprendimento del controllo dei propri sfinteri. L'insorgere di eventuali disfunzioni potrebbe postecipapre di gran lunga l'aquisizione del controllo sfinterico generando disagi a livello psicologico e sociale per il bambino. Tuttavia eventuali ritardi nel percorso di educazione sfinterica non sono da considerarsi come patologie gravi o da ricondursi inevitabilmente ai meccanismi sopracitati. Tutto dal bambino, alla sua storia personale, alla famiglia, all'ambiente in cui vive, al nido che frequenta.. deve essere sempre contestualizzato!!!

Tali nozioni servono ad affrontare meglio da un punto di vista adulto il percorso di educazione sfinterica. L'adulto in base a tali nozioni può essere facilitato nella comprensione rispetto alla concezione che il bambino ha di sé e del proprio corpo e inoltre può essere agevolato ad affrontare meglio l'insorgere di eventuali problemi riguardanti tali tematiche.

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